ALFA ROMEO IN MINIATURA E NON

Alfa su rotaie

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    00 11/06/2019 11:09
    Anche ferromodellismo
    Apro un'altra sezione nuova per le attività della Romeo e dell'Alfa Romeo in campo ferroviario e tramviario.

    Anche qui, Marco ha parecchio da far vedere, e anch'io ho già avuto occasione di parlarne diverse volte, tra l'altro qui e qui


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    marcovittorio45
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    00 11/06/2019 22:42
    Re: Anche ferromodellismo
    gtv2000, 11/06/2019 11.09:

    Apro un'altra sezione nuova per le attività della Romeo e dell'Alfa Romeo in campo ferroviario e tramviario.

    Anche qui, Marco ha parecchio da far vedere, e anch'io ho già avuto occasione di parlarne diverse volte, tra l'altro qui e qui




    Grazie GTV2000
    Romeo è stato un grande innovatore....capace di scovare i migliori progettisti in giro per il mondo.
    La locomotrice C 8701 lo dimostra.
    !924, mossa da un 6c Mercedes Benz a benzolo, costruita in 4 esemplari, antenata della famosa "littorina" Fiat che arriverà ben 9 anni dopo.



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    00 13/06/2019 13:44
    Re: Re: Anche ferromodellismo
    marcovittorio45, 11/06/2019 22:42:


    Grazie GTV2000
    Romeo è stato un grande innovatore....capace di scovare i migliori progettisti in giro per il mondo.
    La locomotrice C 8701 lo dimostra.
    1924, mossa da un 6c Mercedes Benz a benzolo, costruita in 4 esemplari, antenata della famosa "littorina" Fiat che arriverà ben 9 anni dopo.




    Caro Marco, ti meriti i complimenti per il pezzo originalissimo nella tua collezione, e per l'interesse dimostrato verso l'attività della Romeo in campo ferroviario che riveste notevole importanza per la storia dell'Alfa Romeo negli anni 20.

    Come tu sai pero' sono decisamente rigoroso per quanto riguarda l'esatezza delle ricostruzioni storiche in cui ci cimentiamo, e quindi prendo il rischio di infastidirti se correggo e relativizzo certe enfasi in merito.

    Il mezzo che ci presenti invero non fu costruito dalla Romeo (o CEMSA) di Saronno, ma comprato dalla stessa alla DWK (Deutschen Werke Kiel), di cui aveva il numero costruttivo 59 (o forse 60 perché c'è una possibile confusione con un secondo esemplare consegnato direttamente dalla DWK alla CFMT - Compagnie des Chemins de Fer du Midi - Napoli - nel 1925). Posso quindi pacificamente dire che in questo caso Romeo non fu né visionario né pioniere, in quanto compro' un mezzo che tanto avveniristico non era (le prime automotrici ferroviaire a benzina risalgono agli anni 1880 con diffusione negli anni 1900 - Hanomag in Germania; Paton in USA; De Dion-Bouton francese - va aggiunto che le prime in servizio regolare furono contruite dalla Maschinenfabrik Esslingen a partire dal 1887, ditta a cui Romeo "compra" nel 1918 le officine di Saronno), né tanto efficace (il mezzo DWK/CEMSA) in quanto si guastava spesso e aveva scarse performance.

    La CEMSA ne produsse su licenza DMK un solo esemplare nel 1929 per la SIFT – Società Italiana Ferrovie e Tramvie di Piacenza.

    Nel 1924, Romeo compro' pure alla DWK un esemplare e i diritti di licenza di un mezzo più piccolo (Typ IV, l'altra era Typ I). Il mezzo con numero di telaio DWK N°42 fu consegnato alla CEMSA il 24/11/1924 e comprato anche quello dalle FS (giugno 1926) con numero sociale C8801. Di questo tipo invece la CEMSA costrui' per le FS altre due unità su licenza (8802 e 8803), più un'altra a scartamento ridotto per la CGTP – Compagnia Generale dei Tramways Piemontesi.

    Se ora devo commentare il modello, che ha una bella presenza, rilevo che il passo dei carelli e lo sbalzo sono forse un po' eccessivi. Capisco che sarà stato costruito su un telaio esistente.



    Non vedo l'ora che ci presenti la E471, quella si' una locomotiva avanzatissima per i suoi tempi e per la quale Romeo aveva "scova[to] i migliori progettisti" ed ebbe una notevole importanza per la vita dell'azienda. [SM=g27988]
    [Modificato da gtv2000 13/06/2019 13:46]
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    marcovittorio45
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    00 13/06/2019 17:53
    Caro GTV2000, al tempo in cui feci realizzare il modello ancora non vi era su Wikipedia una storia così ben dettagliata.
    A quel tempo feci riferimento a quanto riportato nel volume Automotrici Endotermiche monomotore di Molino/Zanini (ediz. Bayard) 2002 che riporta una foto (pag. 8) ed una breve descrizione (pag.109) della C 8701 (come riportato dal testo).
    Relativamente allo spirito innovatore di Romeo, rimango della mia idea in quanto l'automotrice in questione (pur considerando l'acquisto dalla DWK, fu, sempre secondo il testo di cui sopra, la seconda macchina di questo tipo a muoversi sulle rotaie italiane.
    Sono d'accordo con te che la E 471 fu ben altra cosa.....
    Eccola
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    marcovittorio45
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    00 13/06/2019 22:35
    Vorrei aggiungere un commento al racconto di Wikipedia a proposito della Automotrice.
    Io non sono assolutamente certo che le informazioni di questo sito siano "certificate" da studiosi della materia in discussione.
    Sarei cauto a citare le loro affermazioni come testimonianze storiche.
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    00 14/06/2019 11:34
    Re:
    marcovittorio45, 13/06/2019 22:35:

    Vorrei aggiungere un commento al racconto di Wikipedia a proposito della Automotrice.
    Io non sono assolutamente certo che le informazioni di questo sito siano "certificate" da studiosi della materia in discussione.
    Sarei cauto a citare le loro affermazioni come testimonianze storiche.




    Veramente, non ho preso niente da Wikipedia.

    La fonte principale mi sembra più che attendibile in quanto cita tutti i mezzi prodotti dalla DWK con numeri di telaio, cliente e data di consegna: DWK - Triebwagen Typ I su loks-aus-kiel.de.

    Sulle automotrici italiane, questo sito mi sembra ben documentato, e tra l'altro fa vedere anche il tuo stesso modello!
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    marcovittorio45
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    00 14/06/2019 12:21
    Re: Re:
    gtv2000, 14/06/2019 11.34:




    Veramente, non ho preso niente da Wikipedia.

    La fonte principale mi sembra più che attendibile in quanto cita tutti i mezzi prodotti dalla DWK con numeri di telaio, cliente e data di consegna: DWK - Triebwagen Typ I su loks-aus-kiel.de.

    Sulle automotrici italiane, questo sito mi sembra ben documentato, e tra l'altro fa vedere anche il tuo stesso modello!




    Caro GTV2000, sei, come sempre, impareggiabile nella "ricerca storica", una capacità che sinceramente invidio.
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    gtv2000
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    00 14/06/2019 12:23
    Re:
    marcovittorio45, 13/06/2019 17:53:

    Caro GTV2000, al tempo in cui feci realizzare il modello ancora non vi era su Wikipedia una storia così ben dettagliata.
    A quel tempo feci riferimento a quanto riportato nel volume Automotrici Endotermiche monomotore di Molino/Zanini (ediz. Bayard) 2002 che riporta una foto (pag. 8) ed una breve descrizione (pag.109) della C 8701 (come riportato dal testo).
    Relativamente allo spirito innovatore di Romeo, rimango della mia idea in quanto l'automotrice in questione (pur considerando l'acquisto dalla DWK, fu, sempre secondo il testo di cui sopra, la seconda macchina di questo tipo a muoversi sulle rotaie italiane.
    Sono d'accordo con te che la E 471 fu ben altra cosa.....
    Eccola




    Eeeehhh! Sempre cosi': ti sbatti per trovare documentazione per fare un modello, poi decidi ad un certo punto di andare avanti e indovinare quello che non è documentato, poi puntuale esce il documento che ti sbugiarda appena hai finito. Vero Christian? [SM=g27988] .

    Su Romeo non ti seguo, in quanto ha acquisito un mezzo e la relativa licenza (per altro non utilizzata ai tempi della Romeo, ma solo più tardi quando la CEMSA era scorporata) ad una fiera in tecnico-commerciale in Germania, perché le FS si interessavano a quel tipo di mezzo. Bella forza innovatrice. Io lo chiamo opportunismo, e anche poco azzeccato visto che non è andata bene né commercialmente né tecnicamente (guasti e breve vita delle automotrici).

    Sulla E471 tornero' con più calma, perché vale la pena. Complimenti comunque per il modello che ora sarebbe quello che mi manca per accompagnare le mie E333 e E552. Sai se il tuo modellista ha trovato una base di telaio esistente o se ha dovuto autocostruirsi tutto? Non è proprio semplice, inclusa la famosa biella articolata di Kando'.
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    marcovittorio45
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    00 14/06/2019 12:37
    Re: Re:
    gtv2000, 14/06/2019 12.23:




    Eeeehhh! Sempre cosi': ti sbatti per trovare documentazione per fare un modello, poi decidi ad un certo punto di andare avanti e indovinare quello che non è documentato, poi puntuale esce il documento che ti sbugiarda appena hai finito. Vero Christian? [SM=g27988] .

    Su Romeo non ti seguo, in quanto ha acquisito un mezzo e la relativa licenza (per altro non utilizzata ai tempi della Romeo, ma solo più tardi quando la CEMSA era scorporata) ad una fiera in tecnico-commerciale in Germania, perché le FS si interessavano a quel tipo di mezzo. Bella forza innovatrice. Io lo chiamo opportunismo, e anche poco azzeccato visto che non è andata bene né commercialmente né tecnicamente (guasti e breve vita delle automotrici).

    Sulla E471 tornero' con più calma, perché vale la pena. Complimenti comunque per il modello che ora sarebbe quello che mi manca per accompagnare le mie E333 e E552. Sai se il tuo modellista ha trovato una base di telaio esistente o se ha dovuto autocostruirsi tutto? Non è proprio semplice, inclusa la famosa biella articolata di Kando'.



    Caro GTV2000, sorvoliamo per un attimo sulle qualità di Romeo (opportunista o innovatore che, comunque qualche lontana parentela ce l'hanno).
    La E471 è stata interamente autocostruita. Ne sono certo poiché il primo modello che mi ha consegnato non mi convinceva.
    Sono tornato a casa, ho preso disegni e misure ed ho scoperto che era in scala 1/80 circa anziché 1/87. Gliela ho riportata e lui l'ha rifatta completamente, questa volta nella scala giusta. Certamente avrà utilizzato qualcosa di esistente per ruote e carrelli.
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    00 14/06/2019 13:03
    Re: Re: Re:
    marcovittorio45, 14/06/2019 12:37:



    Caro GTV2000, sorvoliamo per un attimo sulle qualità di Romeo (opportunista o innovatore che, comunque qualche lontana parentela ce l'hanno).
    La E471 è stata interamente autocostruita. Ne sono certo poiché il primo modello che mi ha consegnato non mi convinceva.
    Sono tornato a casa, ho preso disegni e misure ed ho scoperto che era in scala 1/80 circa anziché 1/87. Gliela ho riportata e lui l'ha rifatta completamente, questa volta nella scala giusta. Certamente avrà utilizzato qualcosa di esistente per ruote e carrelli.




    Sulla vicinanza concettuale tra opportunismo e innovazione, non posso che essere d'accordo!

    Questa tua disavventura col modellista forse trae origine nel fatto che i modelli Rivarossi storicamente erano in scala 1/80.
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    marcovittorio45
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    00 14/06/2019 21:05
    A proposito di rotaie, propongo il tram di Roma, 6 moduli, realizzato dalle Officine Meccaniche di Roma (OMR)ex-Tabanelli nel 1919.
    (Fonte: Tram e Filobus a Roma_Storia dalle origini_ Formigari/Muscolino Ed. Calosci-Cortona terza edizione 2008)
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    00 17/06/2019 11:50
    Carino forte il tram.

    Mi sembra di riconoscere la "zampa" di Mario Trinchieri: accurato, ma rifinito "cosi'".

    Va detto che lavorare in scala 1/87 mette a dura prova gli occhi dei modellisti anziani...
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    00 13/07/2019 17:38
    Re: Re:
    gtv2000, 14/06/2019 12:23:



    Sulla E471 tornero' con più calma, perché vale la pena. Complimenti comunque per il modello che ora sarebbe quello che mi manca per accompagnare le mie E333 e E552. Sai se il tuo modellista ha trovato una base di telaio esistente o se ha dovuto autocostruirsi tutto? Non è proprio semplice, inclusa la famosa biella articolata di Kando'.




    Eccoci tornando alla E471.

    Consiglio il libro "E471 Locomotive di sogno", Erminio Mascherpa, Ed. Nicolodi, che si trova in rete a prezzo stracciato. Non solo dà tutti i dettagli noti sulla E471, ma accenna anche alle altre attività di Romeo in campo ferroviario.

    Questa locomotiva è afascinante perché voleva fare, con mezzi elettromeccanici dell'epoca, quello che in pratica si è risuscito a fare solo con elettronica avanzata, e in questo era in anticipo sui tempi. Pero' l'idea stessa di una locomotiva multifrequenza (corrente alternata sia a frequenza ferroviaria 16 2/3 Hz, sia frequenza industriale, quello comune della rete, 50 Hz - il primo valore fu scelto come standard negli anni 10 proprio perché consentiva delle velocità specifiche dei motori compatibili coi bisogni dell'esercizio ferroviario senza riduttori o altro) con un convertitore rotante e molte complicazioni derivate era, oltre al peso, quello che si suol chiamare il passo più lungo dela gamba. E, inoltre, voleva risolvere un problema, a guardare bene, del tutto artificiale, cioè la concorrenza tra produzione d'elettricità specifica alle ferrovie e produzione commerciale. I privati che gestivano centrali commerciali avrebbero voluto vendere la loro corrente, a 50Hz, alle ferrovie, e tutto deriva da li', quindi tecnica "esasperata" per favorire interessi privati della produzionbe elettrica.

    Del progetto fu incaricato da Romeo l'ingegenere più famoso in campo trazione trifase, l'Ungherese Kalmàn Kando', una scelta d'eccellenza. Solo che Kando' si trovava in giro per il mondo, o nel paese d'origine, e che il libro ci dà da vedere quanto la Romeo faticasse a convincerlo di lavorare seriamente ai (molti) problemi incontrati con la E471. Per dirne una, il primo proototipo del motore semplicemente non si muoveva per niente perché sviluppava forze parassiti di entità uguale alla forza motrice [SM=g27991] Anzi, si opponeva anche a che si provasse a farlo partire con forza esterna! . Problema risolto con delle modifiche (meno male...), dopo che metà dei motori fossero stati montati con lo schema iniziale, ma dà l'idea.

    La E471 ci mise talmente tanto ad essere funzionale, che nel frattempo, le FS si erano convinte (giustamente) che il trifase non era più il sistema da sviiluppare e cambio' indirizzo per la continua 3000V. Solo a quel momento arrivo in prove di linea la E471 001, che funziono', ma con prestazioni scarse in determinate condizioni: appunto quelle della frequenza industriale, cioè funzionava bene quando era una "normale" trifase, ma non quando doveva dimostrare la sua "marcia in più".

    Insomma Romeo aveva deciso nel 1918 che il ramo ferroviario sarebbe stato quello in cui investire nel dopoguerra, perché dubitava che il mercato privato potesse assorbire automobili in numero consistente, mentre le commesse statali erano più sicure e redditizie. Cosi' compro' Saronno e incarico' Kando' dei progetti avanzati (Romeo produsse le vetture solo perché c'era la scorta dei 105 telai da montare avanzata dall'A.L.F.A. - poi ci prese la mano con le auto, che gli regalavano anche la notorietà), ma finché duro' (e fini' male), Romeo era costretto ad usare i ricavi del ramo auto per tamponare i bisogni di quello ferroviario, finché non ricavava quelche soldo dalle locomotive, che era urgente investire per la produzione auto.

    La commessa FS per le E471 è del giugno 1922 (10 unità). L'esemplare di prova fu pronto a luglio 1928, e alla fine non fu accettato dalle FS, sia perché non del tutto soddisfacente, sia perché fuori tempo massimo: le FS si sono allora già convinte per la corrente continua. Il motore disperatamente fermo si riscontra a ottobre 1925 (a tre anni qundi dall'inizio del progetto), e ancora non si muove a marzo 1926. Solo alla fine del 1927 si prova con successo il sistema ridiseganto in modo definitivo. L'importo della commessa 1922 era di 16 millioni di lire (13 Mio di Euro del 2005), cioè il 40% del capitale della CEMSA. Si capisce che questo progetto affondo' le Construzioni di Saronno (diventata CEMSA nel 1925, e scorporata dalla Romeo nel 1929), e per poco non stronco' pure l'Alfa Romeo stessa.

    Un modello di capitale importanza storica, qundi!



    [Modificato da gtv2000 13/07/2019 17:42]
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    marcovittorio45
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    00 29/01/2020 13:57
    Re:
    marcovittorio45, 14/06/2019 21.05:

    A proposito di rotaie, propongo il tram di Roma, 6 moduli, realizzato dalle Officine Meccaniche di Roma (OMR)ex-Tabanelli nel 1919.
    (Fonte: Tram e Filobus a Roma_Storia dalle origini_ Formigari/Muscolino Ed. Calosci-Cortona terza edizione 2008)



    Come da suggerimento di GTV2000 ho fatto rifare da zero il locomotore diesel da manovra....
    Ora dovrebbe essere in scala....(a parte il "biscione" in quanto è rimasto quello del locomotore precedente...e comunque, proprio perché "biscione" merita maggiori dimensioni)....
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    00 31/01/2020 09:34
    Molto bella, decisamente meglio del primo modello anche come finitura.
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    marcovittorio45
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    Re:
    gtv2000, 31/01/2020 09.34:

    Molto bella, decisamente meglio del primo modello anche come finitura.




    Grazie Patrick.....ci tenevo moltissimo al tuo parere....lo girerò al modellista...
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    Prego! [SM=g27988]

    Purtroppo non ho più trovato niente circa l'identificazione del modello Deutz della licenza. Avevo inoltrato ad un Tedesco che sembrava preparato, ma non mi ha mai dato nessuna risposta.
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    cg_76
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    00 31/01/2020 15:45
    Curiosa sta loco da manovra, coi finestrini ad oblò.
    Costruita su licenza deutz, quindi?
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    gtv2000
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    00 31/01/2020 16:29
    Re:
    cg_76, 31/01/2020 15:45:

    Curiosa sta loco da manovra, coi finestrini ad oblò.
    Costruita su licenza deutz, quindi?



    Si. Dagli anni 30, L'Alfa ha proposto locomotori di varie dimensioni e scartamento dal portafoglio Deutz.

    Questa qui purtroppo non sono riuscito ad identificarla del tutto, perché di costruzione anteriore alla data della foto, e avendo caratteristiche di almeno due diversi modelli Deutz. Quindi o mi sono perso una versione Deutz, oppure in Alfa hanno mescolato tipi diversi.

    Avrà prestato servizio o sul binario di collegamento del Portello, o a Milano Certosa, o forse tutt'e due.