00 24/06/2010 20:15
Ieri sera sono andato a Novegro perchè c'era una conferenza che a me prendeva particolarmente, era sull'Ing. Gobbato, grande conduttore dell'Alfa Romeo in momenti difficili. Tanto difficili che lo assassinarono. E' stata una serata interessante, quattro gatti ad ascoltare l’autore della sua biografia, Parolin. Penso che il libro lo prenderò. Purtroppo il tempo era quello che era, iniziato anche con mezz'ora di ritardo.
Oggi invece sono andato a Monza. Sotto un sole da insolazione, ma una giornata indimenticabile. Purtroppo il mio conducente, Alfa 1900 super, non ha voluto rischiare il giro di pista, ma mi ha regalato la medaglia che davano ai Piloti Riar. Tante, tante ma tante Alfa! Tantissime, la maggior parte straniere! A parte le europee note, una addirittura dalla Polonia e l'autista o pilota, era un bel più vecchio di me!!! Datemi un'Alfa! Un Alfa per il mio regno! Se l'avessi....
Nel parlare con gli amici si è andati sul discorso che in queste manifestazioni si è parlato molto di auto, ovvio, motori, aviazione, camion, ecc, ma a parte ieri sera, delle persone, quelle che hanno fatto grande l'Alfa Romeo se ne è parlato veramente poco. Pazzesco! Non perchè ho il padre ex dirigente Alfa, ma perchè adesso molti vivono le loro glorie, si riempiono la bocca di "strategie lavorative", di "cultura dell'auto", e mi fermo qua, grazie sopratutto al lavoro, ma Lavoro, con l'iniziale maiuscola di una infinità di persone, dall'umile lavoro dell'operaio in catena, alle pensate tecniche ed innovative dei dirigenti. I nomi? Ma li devo fare? Uno su tutti: Luigi Fusi!! Se non si fosse fermato e iniziare a raccogliere tutto quello che trovava per gli uffici, qua oggi a Monza o ad Arese non ci sarebbe stato nessuno. Il museo di Arese dovrebbe dedicare una sala alla sua memoria. E poi mi vengono in mente nomi di persone che nonostante l’ora tarda, telefonavano a casa a papà, all’epoca non c’era il cellulare, e avevamo il duplex, che si arrabbiava moltissimo per via del telefono occupato. Satta, Nicolis, Garcea, Fanti, Sanesi, Chiti per dire i nomi più noti e più nominati, ma anche persone come Sala Giulio, che fece grande Fangio alla Mille Miglia del ’53, Teichmann grande cronografista, Bonini Bruno, mi viene ancora la pelle d’oca a vederlo guidare la 2600 sprint mentre mi portava in vacanza, Malinverni grande fotografo, anche al mio matrimonio, e poi Moroni, che saluto calorosamente, Stevenazzi, Riva, Pagnacco, Visentin, Salini, Croci, Perozzi, Sterlini, Brignole, Masciadri, Busatta, Callegari, Bossi, solo per dirne alcuni. E nessuno nomina Grassini, mio professore all’Istim di Milano, gambizzato dalle Brigate Rosse. Io li ho voluti ricordare, e ricordare che con il loro Lavoro, Sacrificio, Impegno nel far grande una Alfa Romeo hanno regalato a noi, alfisti di oggi, momenti indimenticabili.
A mio padre, Giancarlo Grandi.