GTV2000 - La Collezione

Ma lo stemmino Alfa sopra il radiatore sulla coupè? Smarrito?

Vero, non ci avevo fatto caso. Ma siamo sicuri che ci deve essere sul coupé?

Non lo vedo sulla vera:



e neanche su altri esemplari del modello Gamma/Klaxon:



Invece, verniciare la cornice del parabrezza in colore carrozzeria sarebbe più fedele all' auto vera, e nasconderebbe la posizione storta...

L'unico colore reale di questa 2900 coupe é il rosso, vero? Ho visto qualche montato di colore diverso, ma saranno inventati penso... Patrick hai posta per le decals

cg_76, 25/02/2018 13:17:

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L'unico colore reale di questa 2900 coupe é il rosso, vero? Ho visto qualche montato di colore diverso, ma saranno inventati penso... Patrick hai posta per le decals

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Per la versione coupé, penso che sia stata riverniciata in rosso quando il carrozziere svizzero Martin gli ha aggiunto quel hard-top fisso, e cosi' si trova nel museo di Mulhouse.

Invece, controllando nel libro di Moore, trovo che al momento del'importazione in Svizzera nel 1947, era ancora celeste con interni in cuoio blu - il che corrisponde al colore chiaro delle foto n/b anteguerra.

Qualche tempo fa, mi è capitata questa, in Belgio, che non mi sono lasciato sfuggire.

Mica comune un kit Hasegawa anni 60 intonso in scatola.

La scatola sarà di sicuro più bella del modello stesso, non proprio azzeccato come linea. Neanche ricco di particolari.

Eco come si presenta la scatolaa all'apertura. Da notare il telaio già bell'e montato, con ruote sterzanti e carica a molla.

Il ché indica la natura giocattolosa del modello.

Qui si vede meglio quanto poco realistica sia la linea: forma dei fari, proporzioni schiacciate,...

Mi terro' ben stretta la scatola completa anziché montarla.

Era una scocca usata per lo slot, per via della scala 1/24 e della suggestione del modello di Bertone. Invero, c'era una concorrente all'epoca.

Quando scrissi nelle prime pagine della mia Canguro slot, sbagliai la marca della scocca. Quella li' è una scocca Atlas su telaio in tubi i ottone. Nel frattempo, ho trovato anche una slot Hasegawa, ma incompleta, ragione per cui non l'ho fatta vedere ancora. Mi servono ruote e gomme di dimensioni compatibili con gli inserti di borchie (che ho) per completarla, ragione in più per non toccare a questa scatola.

Ecco a complemento del post di ieri la Canguro Hasegawa predisposta per essere montata su un telaio slot car.

E' qui verniciata (non troppo bene) e con alcuni particolari, tra cui lo scudetto.

Si vede forse persino meglio quanto sia sgraziata invero.

Schiacciatissimo il posteriore

Ed è occasione di confronto diretto.

Le due scocche di Canguro adattabili per slot cars 1/24 nella seconda metà degli anni 60 si comparano in modo impietoso.

La Atlas è molto piacevole. Accanto ad essa, la Hasegawa esce proprio male. Non ho calcolato le misure, ma sono di dimensioni molto diverse. Comunque, la Atlas assomiglia davvero alla Canguro vera. La Hasegawa, non proprio.

Qui la differenza di proporzioni

E il profilo.

Mah... i vecchi kit saranno kit per i vecchi?

OK, OK, andiamo su qualcosa di più contemporaneo. Non nel soggetto, ma nella realizzazione del modello.

Indubbiamente, le bisarche sono suggestive.

Quelle che portavano le scocche di Giuliette dai carrozzieri al Portello poi.

Ecco quindi come da Giocher (Angelo Bellotti) sono caduto in tentazione per il 950 "Ambrosetti".



Come al solito, il modello rende bene complessivamente, ma mostra qualche pecca se esaminato più da vicino.


Edit: correzione del costruttore...

A livello di dettagli, se il soggetto è davvero l'esemplare fotografato sopra, notiamo che manca un numero sulla cabina, e che la scritta della ditta è leggermente diversa. Magari non tutti gli esempalri erano identici.

I binari di guida delle auto fotoincisi sono piacevoli, ma un po' storti e, a guardar been, fuori scala.

Sulla foto, si intuisce che la scrita cromata sulla cabina non è "Bartoletti", bensi' Alfa 950. La sagoma del faro non è ben definita come sul vero camion.

La forma generale è comunque convincente, al netto di quella pcoa definizione delle forme e dei dettagli di scocca e sottoscocca: serbatoi ecc. sono un po' "vaghi" nella modellazione. Invece la rastrematura della struttura delal bisarca è ben riuscita.

Poi, anche se è inevitabile che lo spessore della resina sia di molto superiore a quelal delal lamiera construttiva, purtroppo il decal "Alfa Romeo Servizio" in bella mostra va un po' oltre al bordo arrotondato, quindi mette in mostra l'eccessivo spessore. Poca cosa, ma evitabile.

Il bello delle bisarche è comunque di poterle caricare di macchine. Che poi cosi' non ruba spazio nella vetrina!

Pero' c'è un trucco. Al piano di sotto non ci vanno le berline! Tra altezza delle guide fotoincise, incompatibili con le careggiate strette, e l'altezza limitata, ci va solo il coupé Sprint!

Qualcuna sarà fuori scala? Anche vero che lo spessore delle strutture in resina costringe a barare per mantenere le dimensioni esterne.

Ma anche in lunghezza non quadra: è impossibile caricare due macchine al piano di sotto.

Ma vabbè, anche con tre macchine, lo spazio in vetrina è salvo.