GTV2000 - La Collezione

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02/03/2018 22:07

Re: 900A bisarca Ambrosetti
gtv2000, 2-3-2018 17:45:

Mah... i vecchi kit saranno kit per i vecchi? [SM=g27987] [SM=g27986]

OK, OK, andiamo su qualcosa di più contemporaneo. Non nel soggetto, ma nella realizzazione del modello.

Indubbiamente, le bisarche sono suggestive.

Quelle che portavano le scocche di Giuliette dai carrozzieri al Portello poi.

Ecco quindi come da Piero Perico sono caduto in tentazione per il 950 "Ambrosetti".



Come al solito, il modello rende bene complessivamente, ma mostra qualche pecca se esaminato più da vicino.




This 900A bisarca Ambrosetti is build by Giocher, Angelo Bellotti. Not by Perico.
Piero Perico is making the truck models for Franco Borin / FB Model
ciao Fer
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02/03/2018 23:33

Oops, my mistake! I go correct the initial post.
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03/03/2018 17:42

Anche lo scudetto Alfa è impresentabile, o meglio è un ulteriore dettaglio che lo fa mantenere in un rango inferiore.
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04/03/2018 19:07

E' vero. Qui si ribadisce un concetto che avevo già espresso: su un modello, sono più gravi gli errori nelle zone dove cade l'occhio al primo impatto. In questo caso, lo scudetto, anche se non proprio cannato (più che altro discutibile lo spessore, e purtroppo piatto: quel poco di convessità cambierebbe tutto), non è all'altezza della sua importanza sul muso del camion.

Ora, anche i camion del compianto Gilardoni erano si' spettacolari ma lungi dall'essere perfetti. Nel dettaglio, la bisarca 1953 non è rifinita meglio.
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Post: 6.106
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09/03/2018 14:46

INGAP SAVOIA S81 in latta, carico a molla
Lascio un po' il terreno delle auto, e anche quello dei camion. Eppure rimango in tema Alfa, senza il minimo dubbio.

Vado anche a vagare nel campo obsoleti, ma in questo caso ritengo si tratti di obsoleti di rilevanza, direi, culturale. Ci rituffiamo per un attimo nel mondo dei giocattoli disponibili a chi, anteguerra, era di sicuro benestante: quindi una certa testimonianza culturale se allo stesso tempo pensiamo a come se la passavano i figli di contadini, o di operai del 1939.

Non da tutti quindi, nel 1939, giocare con un aereo di latta, smontabile, con carico a molla che muove ruote ed eliche.

Ecco quindi un aereo di linea delle Linee Aeree Transcontinentali Italiane (le coccarde assomigliano abbastanza a quelle di quella compagnia),



segnato sulla fusoliera "S81", cioè un Savoia Marchetti SM 81 "Pipistrello" - ovviamente un aereo motorizzato Alfa Romeo 125/126.

In verità, l'SM.81 era un bombardiere derivato dal S.73, per cui la versione civile (esiste anche la versione militare dello stesso giocattolo) dovrebbe chiamarsi S.73.

Infatti, Ala Littoria (compagnia madre di LATI) disponeva di S.73 (cosi' come anche la SABENA belga).


[Modificato da gtv2000 09/03/2018 15:24]
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09/03/2018 14:57

Qui si vede bene la sigla S.81 sulla fusoliera.

I piccoli oblo' tondi sarebbero quelli di un SM.81, pero' la versione militare aveva anche una postazione di mitragliatrici sul dorso.

Questo sarebbe il S.73:



e questo il SM.81:



[Modificato da gtv2000 09/03/2018 15:17]
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09/03/2018 14:58

Qui si vede il carrello fisso, e il dettaglio dell'assemblaggio della lamiera di fusoliera per dare la forma al cockpit.

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09/03/2018 15:06

Il giocattolo, dell'INGAP di Padova che produsse anche varie auto di latta ispirate a modelli Alfa, poi dopoguerra, alcune Alfa in plastica - tra cui questa Giulia, pero' è notevole per due caratteristiche. Ala e fusoliera sono smontabili con un incastro e un fermo.

E c'è un meccanismo a molla che aziona sia le ruote (facendolo muovere al suolo), sia tutt'e tre le eliche. Quelle esterne tramite quelle molle che trasmettono il moto facendo una bella curva esterna al carrello. Quella centrale con un rinvio e un albero interno alla fusoliera. L'elica centrale si smonta per consentire la rimozione dalla fusoliera dalle ali.

Questo il meccanismo con l'asse delle ruote mosso da pignone, le molle che fanno girare le eliche esterne, la chiavetta agganciata sotto alla fusoliera, che va a ricaricare la molla tramite la presa che si vede al centro.

Veramente lo ritengo un giocattolo favoloso.

[Modificato da gtv2000 09/03/2018 16:41]
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17/03/2018 17:20

Savoia Marchetti S.79 CS Istres-Damas-Paris
Rimango in tema trimotori motorizzati Alfa Romeo.

Qui di sicuro niente fascino del giocattolo anteguerra: si tratta di un modello del tutto contemporaneo.

In compenso, se vogliamo, il fascino del soggetto: un aereo che vinse le gare! E un modello bell'e spettacolare.

Ingombrante per le dimensioni, se vogliamo, ma siccome è trattato da "sopramobile" l'ho preso come tale, cioè non ruberà spazio alle auto in vetrina, ma sarà a arredare la stanza.

Già, come il vero, è costruito in legno! [SM=g27986] [SM=g27988]

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17/03/2018 17:43

Nel ricercare gli aerei anteguerra, è a volte difficile accertare le caratteristiche precise di determinati aerei, in quanto furono motorizzati con vari tipi di motori. Le fonti divergono, anche perché certe volte si generalizza la motorizzazione del prototipo, o quella che era la più frequente. Per esempio, non mi è chiaro se uno degli S.73 della SABENA fosse motorizzato Alfa o meno. Per lo più, sembra fossero motori Gnome et Rhône.

Anche in questo caso, qualcuno ha scritto che gli S.79 da graa fossero equyipaggiati con dei Piaggio. Invece, mi sembra accertato che in questo caso erano infatti motori Alfa 126.

Un resoconto della gara e della superiorità dei S.79 sui concorrenti si puo' leggere qui.

Da ricordare che Giuseppe Busso ebbe tra i primi incarichi in Fiat, prima di approdare in Alfa, quello di calcolare i consumi dei Fiat BR.20 sonoramente sconfitti dagli S.79 Alfa.

Ecco quindi alcune foto d'epoca:







A Damasco:


e al ritorno in Italia



E il modello sul suo piede.


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23/03/2018 17:36

FM Schultz CANT Z1018 1:200
Un'ultima in tema aerei motorizzati Alfa. Poi giuro, per qualche tempo almeno tornero' alle auto.

Questa volta pero' affronto il problema spazio in vetrina in tutt'altro modo: scegliendo un modello piccolissimo, ergo poco spazio. [SM=g27987]

Il tema è un aereo poco noto, poco costruito, pero' "destinato" ad essere importante per l'Alfa Romeo. Ad un certo momento avrebbe dovuto essere il modello prescelto per essere interamente costruito a Pomigliano. Cosa che non avvenne: nessun aereo fu mai prodotto li'. Altro punto d'interesse: doveva essere il più importante aereo ad utilizare il doppio stella Alfa 135. Solo il primo prototipo lo utilizzo' pero'.

Si tratta del CANT Z.1018.

Il modello è in scala 1:200, di origine tedesca. Ho trovato un riferimeto a tale Freddy Martin Schultz, che a Berlino di mestiere faceva riproduzioni in plastica di cibi sa esporre nelle vetrine [SM=g27993] [SM=g27994], e , sembra, per hobby fece serie di aerei in 1:200. Questo sarebbe il modello "I FMS 09".

Non è il massimo, ma lo lascio cosi' come è stato verniciato. A me sembra fosse venduto grezzo poi dipinto da chi lo comprava. Ci sarebbe verso fare molto meglio...

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23/03/2018 17:52

I dischetti di acetato per le eliche che ruotano sono simpatici. Andava di moda 40 anni fa. Quando da ragazzino montavo gli aerei di plastica, mi capito' di ritagliarne.

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23/03/2018 17:55

La sigla FMS e il numero sarebbero stampati sotto l'ala... per chi lo sa leggere!

Ecco una foto del prototipo motorizzato Alfa 135:



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24/03/2018 09:15

Io e mio fratello siamo nati in campo modellistico, come moltissimi, costruendo gli aerei dell'Airfix, Frog, Revell, ecc. e quindi è un campo che mi piace moltissimo. All'epoca si montava quel che c'era, li abbiamo tenuti in scatoloni, qualcuno un po' acciaccato. Tutti rigorosamente dipinti a pennello. Se trovo le foto le posto, almeno degli aerei italiani, e qualcuno motorizzato Alfa ci sarà. Comunque questo aereo non me lo ricordavo. Bellissimi gli sparvieri rossi, veramente una grande storia, non eravamo secondi a nessuno!
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Post: 6.106
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27/03/2018 18:42

Anch'io ho montato una caterva di aerei Airfix ecc.

Tra quelli che ci interessano in campo Alfa, ricordo bene l'SM.79 Airfix, appunto, montato quando ero ancora molto (troppo) giovane, quindi venuto maluccio. Il Macchi 202 Frog lo feci più tardi e meglio. Poi tra gli italiani, ricordo il Fiat Br.20 Italaerei, che ho tenuto a lungo.

Il Cant Z.1018 di sicuro non esisteva in kit all'epoca. Ora invece si'. E' anche un aereo snello, ma prodotto poco perché il progetto è stato spesso modificato, e i motori AR.135 non erano ancora affidabili. E infatti, i pochi esemplari costruiti montavano motori Piaggio.



Per quanto riguarda le corse e i primati degli anni 30, sarà anche vero che l'Italia ne ha vinto tanti, ma il loro significato si è visto subito nel 40. La Regia Aeronautica era più che altro una grande bufala. Edificante leggere i resoconti del Corpo aereo italiano nella battaglia d'Inghilterra: il solo viaggio dall'Italia verso le basi belghe fu un disastro per impreparazione e mancanza di strumenti di navigazione... Avevo guardato da vicino, e gli aerei da combattimento mandati in Belgio non erano motorizzati Alfa: Fiat CR42, Fiat BR.20, Cant Z.1007,... Un solo aereo con motori Alfa è stato spedito, un SM.75. Trasportava il generale che comandava il corpo. Non ando' oltre Monaco, dove i tedeschi offrirono un Ju52 per proseguire. L'aereo non aveva nessun dispositivo di sbrinamento delle ali, e col freddo umido, non sarebbe mai arrivato fino in Belgio...



D'altronde, se la dimostrazione degli S.79 nelle corse 1937 fu eclatante (anche verso i Fiat), invece la Coppa Schneider ando' agli Inglesi coi Supermarine, e quella Coppa era di sicuro più ambita.

Detto questo, sia gli S.79 Corsa, sia il Macchi MC.72 sono aerei molto belli.
[Modificato da gtv2000 27/03/2018 18:51]
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Post: 6.106
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31/03/2018 15:09

RD Marmande Alfa Romeo 6C3000CM
E dai, torniamo alle auto, l'avevo promesso la settimana scorsa.

Ricolleghiamoci con un discorso per me affascinante: quelle creazioni a mano, di legno stuccato, di Raymond Daffaure, quelle "RD Marmande".

Oggi abbiamo una 6c3000CM, la versione Spider con cui Fangio vinse il GP Supercortemaggiore a Merano nel settembre 1953.

Questa 6C3000CM è, per me una delle Alfa molto riuscite di Daffaure, che nella fretta quotidiana, ammetiamolo, ne cannava alcune.

Qualche foto mi è venuta un po' male, semmai ne rifaro' altre con anche il confronto con altre riproduzioni. Ma con,sente comunque di apprezzare una certa fedeltà delle linee, certo non troppo difficili da interpretare.

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31/03/2018 15:11

Purtroppo, sul muso, lo strato sottile di stucco che formava lo spessore delle mascherine cromate si è un po' sbricciolato, sicché appare poco definito. Credo che potro' tentare un piccolo restauro.

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Post: 6.106
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31/03/2018 15:13

Stranamente, Daffaure ha dipinto i triangoli bianchi, e non i quadrifoglio. Ammettiamo pur che l'accenno, di scarico è un po' scarso.

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Post: 6.106
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31/03/2018 15:15

Il posteriore sarà un po' piatto, ma non siamo cosi' lontani. Aveva probabilmente una documentazione decente di questa vettura.

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Post: 6.106
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31/03/2018 15:16

Se leggo bene l'annata, è un modello assai tardivo se è del 1975.

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