GTV2000 - La Collezione

Tornando a quel che il mercato offriva all'epoca, possiamo conforontare questo kit Manou col modello (venduto solo montato) di Brianza: quest'ultimo vince il confronto senza esitazioni.

Il confronto delle code è più discutibile: se la Manou è troppo alta, la Brianza non coglie bene la forma tipica TZ2, e sembra schiacciata anche per l'effetto dei bordi in rilievo che non ci starebbero.

Da notare che anche sull'ABC i vetri imbiancano.

Oltre alla forma più azzeccata, la Brianza è più convincente coi cupolini dei fari.

L'assenza di mascherina è giusta per Le Mans 1965, ma il kit Manou proponeva anche un secondo cofano per fare una versione 1966.

Dalle edicole spagnole ci viene una variante molto simpatica del Romeo 2° aperto.

Come già accennato, nei primi anni 60 il Romeo fu costruito su licenza in Spagna dalla Fadisa nella località di Avila.

Dall'edicola esisteva già una versione furgone "Serpis", ora c'è anche questa del trasporto bagagli dell'Iberia.

Conferma che ormai i salari cinesi sono esagerati, ti manderebbero in fallimento ... O che ci sia un nuovo articolo 18 a tutela dei cinesini?

Beh, conviene delocalizzare in Bangladesh.

Comunque, il modello è simpatico.

Guardandoci da vicino, si legge FADISA e AVILA, anche se purtroppo, su fondo grigio, bisogna proprio prestarci molta attenzione.

Il tocco di fantasia che coglie lo sguardo è indubbiamente il carico di valigie con tutti gli adesivi.

Lo si trova a poco, secondo me vale la pena.

Rimanendo nei veicoli industriali, ecco che vi posso fare vedere da più vicino la proposta di Teo_Mod di cui si era parlato nella sezione sui camion, l'800 Autopompa.

Mi sono lasciato tentare e ho trattato con Matteo, ecco il pezzo arrivato integro sulla sua basetta.

Complessivamente, poco da dire, fa un bellissimo effetto.

Con questa foto giungo subito all'unica critica, che riguarda, immagino, questo esemplare: la vernice non è tesa perfettamente, è un po' granulosa, leggermente a buccia d'arancio.

Un mezzo dei pompieri non deve per forza essere lucidissimo, e questo difetto non è esagerato, ma insomma, normalmente si puo' evitare - anche se, insisto, non toglie un granché alla resa complessiva finché non ci si avvicina molto.

Di nuovo qui, oltre ad apprezzare il dettaglio degli accessori, si nota la vernice non perfettamente lucida nei riflessi convessi.

Dicevo prima che era ben dettagliato per i tubi, ganci, scale, insomma ben rifinito e con molti particolari.

Il tipico musone dell'800 rende bene, cosi' come la pompa sul paraurti.

E da vicino, si puo' apprezzare come sono curati il montaggio e i particolari.

Col modello di oggi, transizione facile: un'altro modello artigianale italiano, un altro mezzo di soccorso, sempre 1/43.

Mi è capitata la proposta di una 1900 ambulanza Colli, uno tra i primi modelli di Marco Sambataro col numero GULP 104 (dopo le giardinette Giulietta che erano 101, 102 e 103).

Un modello senz'altro attraente e una realizzazione interessante.

Carina, e fa il paio con la 6C2500 autoemoteca.

Eppure, pur tenendo conto che si tratta di uno dei primi modelli, ci tocca farci un po' le pulci...

Sulla fiancata illustrata qui sopra, si potrebbe obiettare che il rigonfiamento, sulla vera si arrotondava nella parte posteriore sia sopra che sotto. Minore comunque.

Pero' la cosa più appariscente, e di cui non capisco bene la ragione, è l'aver fatto un parabrezza molto più alto di quello d'origine, fino a toccare il fanalo. Sulle foto pero' si vede che logicamente il parabrezzo era rimasto il solito, che si ferma in altezza molto più basso del fanale, e avrebbe consentito il recupero del parabrezza d'origine, quindi perché aver alterato cosi' le proporzioni?

Il posteriore è bell'e alto come deve.

Le superfici potrebbero essere un po' più levigate, ma la foto macro è impietosa, dal vero si notano meno queste piccole imperfezioni.

Il dubbio è nel'aver usato acetato termoformato, col difetto dei raggi di raccordo, per poi opacizzare il tutto di bianco - aggiungo: mentre la vera aveva striscie bianche sul vetro. Il risultato, pure quello assai appariscente, è di dare l'impressione che i vetri laterali e posteriori sono arrotondati, quasi fossero sferici. QUindi con anche l'approssimazione della verniciatura dei cornici, i vetri posteriori sembrano ovoidi anziché rettangolari.

Il muso è clonato da una Brumm, che di per sé è un modello azzeccato, quindi niente da ridire. Vabbé, usando i paraurti Brumm ci sono rostri che la vera sulla foto non aveva, ma anche questo mi pare veniale. Il maggior disturbo rimane l'altezza del parabrezza.

Sotto, è montata sul fondino Brumm con un piccolo adesivo che riporta la vera identità del modello.