| | | OFFLINE | Post: 6.132 | Registrato il: 28/08/2009 | Età: 58 | Sesso: Maschile | |
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18/03/2010 10:18 | |
Beh, anche se io ritengo che la storia sia già chiusa, faccio due appunti.
Quello che conterebbe, a prescindere della proprietà, sarebbe una vera capacità di progetto autonoma, con forte identità, e la localizzazione a Milano avrebbe un senso per quella indentità. Si è appena fatto l'esatto contrario per quanto restava.
Dove conta la proprietà è proprio nella VOLONTA' di lasciare spazio a quella autonomia e identità, e questo è totalmente impensabile nella cultura e mentalità Fiat. Solo la Ferrari gode di questo, e di più: cioè i MEZZI necessari, che la Fiat non puo' e non vuole dare.
Quando l'Alfa viveva col successo della 156, i soldi non c'erano perché era crisi Fiat; oggi che la Fiat si è (provvisoriamente?) risollevata, niente soldi per l'Alfa perché non tira. Avranno si' speso parecchio per la 159, ma sono stati soldi spesi malissimo, perché a studiare il pianale con partner che si sono tutti tirati indietro prima della fine, l'Alfa si è ritrovata sola col noto cerino: ormai doveva usare, antieconomicamente, un pianale concepito secondo i condizionamenti di altri: costi alti, risultato di compromesso e volumi insufficienti.
Ora, il modello di business Fiat è riassunto nell'Abarth: ti vendono con cospicuo sovraprezzo una 500 un po' pompata, e quello che conta è che il cliente sia disposto a farsi fatturare 250 euro per l'adesivo del scorpione. Quindi perché rivivere l'Abarth anziché rilanciare l'Alfa? Semplice, si sono ormai convinti che gli Alfisti non sono fessi assai per assecondare i loro piani.
Ultimo appunto: ho in mano un articolo di una rivista francese (EVO - non ho la data perché ho tenuto solo il ritaglio) dove il giornalista ha appena provato la Mito, e ne esce poco convinto per quanto riguarda il comportamento stradale e la sportività: telaio allo stesso tempo rigido e lento nelle reazioni, fermezza artificiale dello sterzo ("come se il DNA agisse sul magnete che frena il piantone"). E guarda caso, torna a casa con una Kia Ceed a nolo. La sua conclusione è che, riprendendo la Kia, si trova a pensare che quella è una macchina con telaio e sterzo divertenti, messa a punto da chi ha piacere a guidare, altro che la Mito! |