Ovvio che, per esempio gli scarichi, sporgenti, si siano staccati. Poi, un particolare: era venuto via il... pedale d’acceleratore! Probabilmente perché si era scollato il (pesante) sedile guidatore. Già, ma riattaccare il pedale, sospeso poi alla struttura anteriore. Cioè andare a incollare li’ dentro, ma alla parte superiore! Per farla breve, mi è toccato smontare mezzo modello. Mica tanto difficile, perché infatti i pezzi si scollavano anche a guardarli storto... Insomma per ogni pezzo che rimettevo al suo posto ne venivano via due o tre.
Poi qualche imperfezione di montaggio, tipo il motore appoggiato un millimetro fuori sede. E vai a smontare per avere accesso a dove non voleva infilarsi a fondo, un colpetto di trapano, e avanti. Insomma, è andata avanti cosi’ per parecchie settimane, a lavorarci quando me la sentivo. Anche perché il venditore aveva tralasciato qualche particolare.
Pero’, alla fine dei conti, un’altra volta abbiamo a che fare con modelli spettacolari, molto particolareggiati, ma che non correspondono al vero (cioè con la foto della 33 Periscopica alla mano, vedi che gli accessori non sono al posto giusto, che forse cio’ corrisponde alla versione 68 “declinata” a prescindere di (alcune) differenze), che ci sono dei pezzi che mai poi mai potrebbero andarci come indica la solita freccina sulle istruzioni (dimenzioni, spazio disponibile, appoggio, ecc.). Poi, se monti il cofano motore come previsto, col piffero che si chiude!! Non solo sbatte su un sacco di pezzi, ma anche se riesci a scavare lo spazio per tromboncini ecc, finisce pur sempre 3 mm troppo indietro. Ho dovuto allungare le staffe, perché per aggiustarlo in anticipo, l’altro metodo sarebbe stato scavare un paio di mm nella resina del punto d’appoggio delle staffe in fotoincisione.
Alla fine, sembra bellissimo, ma c’è stato da barare un po’ dappertutto. Modelli per esperti, perché con le istruzioni non vai da nessuna parte.