GTV2000 - La Collezione

A guardarla cosi', sembrerebbe quasi una 8C2300

Passi pure per l'asse nella sospensione anteriore, bisogna pure che si regga sulle proprie ruote...

Ma quando si dice passo lungo, è passo luuuuungo.

Abitacolo assai curato comunque, per l'epoca.

Eppure non mi riuscirebbe mai di trovarla brutta.

Cambiamo tutto ora. Scala, tipologia, epoca.

Torniamo ai tempi nostri e alla scala per il momento prediletta dai produttori, il 1/18, probabilmente per il margine che consente...

Avevo detto che più o meno lasciavo stare le 1/18 per motivi di spazio, poi ho deciso di metere in vendita due delle 1/18 in bacheca, a fare un po' di spazio, e d'altro canto vanto un credito al negozio, quindi mi sono deciso per un modello che altrimenti mai avrei pagato quel prezzo.

Ecco quindi che, sedotto dalle foto in giro, ho ordinato una delle GTA corsaiole che la Tecnomodel "offre" (modo di dire!!) in serie limitatissima, in questo caso 70 ex.
Provence Moulage 1/43, trentacinque anni fa, proprio, in quella livrea. Poi la regalai ad un amico che ci sbavava.

Eco quindi il modello luccicante, proprio come sembra sulle foto.

Verniciatura e aspetto generale: niente da dire, è un modello che accattiva l'occhio.

E rende piuttosto bene anche da dietro.

Pero', chi l'ha pagato il prezzo di negozio si è parecchio alleggerito, e quindi è in posizione di pretendere.

Qui cominciano i guai, perché al livello che si colloca per prezzo, per certe cose non ci siamo proprio.

Dall'esterno, cio' che colpisce, un avolta passato l'abbaglio della bella verniciatura e delle linee fedeli, è l'assenza degli sgocciolatoi sul padiglione. E' dovuto al modo di costruzione, nel quale le cornici dei vetri in fotoincisione 'chiudono' i lati del padiglione, ed eccoci di nuovo al noto difetto delle fotoincisioni: sono piatte.

Per quanto mi riguarda, dal momento che l'ho notato, non sono più riuscito a cancellare l'impressione che manca qualcosa.

Inoltre, si vede sulla foto sotto, i cerchi non sono al 100%: il canale è troppo "dentro" rispetto al disco.

Il frontale è "carpito" bene, la mascherina OK, magari fossero registrati bene i fari, ma insomma.

Ma lo sapete, no, che le GTA avevano la coppa d'olio maggiorata, parecchio sporgente.

E questa coppia d'olio dove sarebbe? Ah già, abbiamo un modello senza aperture né dettagli sul fondo. Allora bisogna guardarlo esculsivamente dal di sopra...

Passiamo ora agli interni. Il primo impatto è buono.

Pero' a guardarci bene, i particolari non sono di altissimo livello.

Volante, cruscotto, maniglie non sono un granché.

Bello lo stemma sul volante, ma non è il suo, era bianco e nero.

Pedali da... scarponi!

Ma insomma, a guardarla cosi' è bella comunque, la linea è quella.

Un bel bel pezzo! La scolpitura dei pneumatici non è eccessiva?

Vero, e anche peggiorato dalla lucidezza delle gomme.

Mi ricollego ora al tema RLSS FB di cui Cristian ci ha illustrato la sua elaborazione

Ho preso anch'io la RLSS Mille Miglia 1927 di Borin.

Come dicevo, la mia è un po' diversa da quella di Cristian, ma riserva anch'essa qualche sorpresa.

Innanzitutto, il parabrezza è diverso da quella di Cristian. E' comunque strano vedere che esemplari diversi di modelli Borin usano fotoincisioni diverse.

Anche i fari sono del tutto diversi da quelli di Cristian, sia per la posizione più alta, sia per la diversa fotoincisione che quei comprende un supporto verso i parafanghi, tra l'altro riprodotto assai male.

La mia ha i numeri di gara, ma... ha il 42 sul radiatore e il 43 sul cofano!!!

Ho anche i bracci articolati della capote, che all'altra mancano...

... e anche il cassetto sulla pedana, che è del tutto diversa come foggia delle striscie.

Manca anche il telone che c'era sulla vera a coprire i sedili posteriori.

Alla fine, anche se la mia è un po' meglio di come Cristian ha ricevuto la sua, rimane un gradino sotto al risultato dela sua elaborazione.

Va detto pero' che Borin dovrebbe garantire una ben maggiore omogeneità alla sua produzione, perché quando ordini un modello non puoi mai sapere cosa ti arriverà. Era anche peggio in passato, ma non ci siamo ancora.

E quindi, già che siamo in tema RL, andiamo a vedere com'erano riprodotte le RL ai tempi... della nostra gioventù (parlo per me!)

Non è la RLSS delle MM 1927, come quella FB, ma una RLSS "stradale".

Cosi' recita la scatola Autostile da dove provviene, che per chi non ricorda era un marchio di Carlo Brianza.

La ritengo un modello riuscito per quell'epoca, coi fari magari troppo grandi, proprio tipici.

Se ricordo bene, era fornita di ruote in metallo bianco fuso, il ché giustifica la dicitura "con 6 ruote ABC" sulla scatola. Costavano quelle ruote, ma erano in filo davvero, anche se con pochi raggi.