GTV2000 - La Collezione

Il fondino con il logo APS, niente Politoys ancora.

Da notare che uno scemo gli ha affibbiato delle balestre alla sospensione posteriore!

Eccola arrivata la Giulietta TI 1:24 della collezione Hachette "Auto Vintage Deluxe Collection", uscita in Francia quest'estate.

Complessivamente, rende molto bene

Il profilo è il suo, con la cresta inclinata lungo il fianco - non esagerata

Il muso rende bene. Stemma dettagliato, appena un po' largo, e targa francese - tanto per cambiare.

Idem per la coda, poco da dire. Non sono troppo piccoli i fanalini, è un effetto 3D che rende un po' male la traseparenza a seconda dell'angolazione.

C'è invece un particolare indegno: all'interno, il cruscotto non è dettagliato per niente. Cioè è in tinta carrozzeria con nemmeno un accenno di colore per il quadranti. Rimendiabile ancha assai facilmente, ma insomma...

Anche i sedili sono il minimo sindacale: plastica bianca uniforme. Va bene che il tessuto avrebbe necessitato una tampografia molto fine, ma qualcosa in più ci stava.

E ora sotto il fondino: niente marca o indicazione d'origine. Il pianale è riprodotto correttamente.

Bisogna tornare alla confezione per sapere da dove viene: Bangladesh!!

Si vede che ormai i salari cinesi sono esagerati. O che sono tartassati... O che i Cinesi non ci stanno più a vedersi crollare addosso la fabbriche?

Insomma, noi siamo anche contenti col modello, Hachette ancora di più se lo vende 25€, costerà si e no 2 euro alla produzione... più una cifra uguale per la rendita richiesta dalla Fiat per una storia che non solo non gli appartiene, ma rinega anche.

Bon, oltre alle riflessioni del caso, ecco raccolta la gamma Giulietta 1958-59.

Indubbiamente, questa Giulietta TI Hachette regge il confronto, anzi la spunta sulle Leo Models della collezione centenario - vedi i fari, ottimi sulla TI, scarsi sulla Spider.

Torniamo ai modelli vintage, incrociando questa volta con lo slot.

In questo caso, una Giulia GTA con carrozzeria lexan (trasparente, verniciata dall'interno) degli anni 70 o forse primi 80, montata su un telaio d'epoca.

Semplice e minimalista, quello che si trovava/faceva all'epoca.

Il profilo di carrozzeria è decente. Si notano gli assi ruota a vite che consentono una regolazione facile della carreggiata (!).

Il frontale è assai riuscito, purtroppo in questo caso è incrinato.

Ricordo di aver comprato una carrozzeria "grezza" di questo tipo al negozio Danhausen di Aachen (quelli della Minichamps), trenta o passa anni fa. Ora dovrei fare ricerche tra le scatole traslocate a vedere se è uguale, che non l'ho più avuto in mano da parecchi anni.

La coda è invece strana perchè un po' tesa, probabilmente perché sta stretta al telaio...

Nessuna indicazione di marca soto. Si vede bene che il telaio era registrabile.

Forse qualche esperto o collezionista di slot d'epoca potrebbe identificarne l'origine.

Si parla ogni tanto del valore cultural-collezionistico di modelli artiganali o kit degli anni 60, 70 e 80 e della poca correlazione col loro valore di mercato.

Mi ero anche riferito qualche volta ad un esempio, la TZ2 di ABC, che non interessa più a nessuno eppure è un bel modello, è relativamente rara, ed era l'unica TZ2 sul mercato all'epoca, cosi' dicevo.

Unica non proprio, almeno se si includono i kit dell'epoca.

Uno di questi kit, decisamente poco noto, è il CPM presentato qui.

Un'altro l'avevo fatto vedere nella sua bustina di plastica qui (e in basso alla pagina precedente), che è il kit Manou, di costruzione francese.

Manou era un negozio/artigiano di Le Mans, per la sua localizzazione ovviamente specializzato in vetture che hanno gareggiato nella classica francese.

Qui un'intervista al titolare quando ando' in pensione 5 anni fa

E proprio a Le Mans, la TZ2 fece una delle sue prime corse nel 1965.

Il kit fatto vedere anni fa aveva come particolarità il cofano separato, pur senza essere apribile a kit finito.

Ora ho trovato un esemplare montato, per cui giustamente quell'altro rimarrà intonso nella sua bustina, mentre questa montata entra di diritto nella vetrina.

Si nota immediatamente il kit diciamo "datato", ma anche il muso un po' all'insù.

Il profilo è un pelino pesante rispetto alla vera TZ2 bassissima e filante, tra difetto del muso e posteriore un po' alto anche lui.

Ecco: infatti la coda è un po' alta, e i fanalini, sperduti su quella superficie esagerata, sembrano un po bassi.

Da notare i vetri che invece di ingiallirsi col tempo, si velano di bianco.

Una curiosità: ho il sospetto che chi l'ha montato, dovendo forare la sede degli assali, abbia cannato la posizione all'anteriore (sui lati del fondino), e quindi per rimendiare avrà trovato più facile spezzare il fondino, e incollare la parte anteriore più arretrata, con consequente sovrapposizione delle due parti.

308 è il numero di catalogo (cf la bustina), il 101 non saprei.