GTV2000 - La Collezione

Si dice "bei pantaloni", vero'?

La marca è Fly. L'ho presa usata a pochi soldi, ha girato un po'.

Qualche settimane fa, Fer ci aveva presentato la nuova serie di modellini di stampo "antico" della Officina 942.

Tra queste spicca, per noi, la 6C2500 Frecci d'Oro.

Avevo considerato di ordinarne una, ma pur ragionevole, la spedizione incideva molto rispetto al prezzo del modello stesso.

Come spesso nel collezionismo, ho fatto bene a prendere pazienza poiché venerdi' scorso ne ho visto una serie su un banco di una fiera, qundi me ne sono portato a casa una.

Non è il caso di commentare il dettaglio dei particolari, ma confeermo che dal vero l'effetto ricercato c'è: rende bene l'idea del giocattolo anni 40.

Si vede che è carina anche la scatola.

Le linee del modello sono rispettate bene.

Se dovessi dare un suggerimento pero', sarebbe di verniciare le superfici vetrate in un altro colore, grigio o azzurro pallido, per esempio.

Il fondino è minimalista, con persino le ruote fuse in unico pezzo.

Si nota pure (sulla scatola) la produzione in Cina, che per un oggetto cosi' semplice e di questo "stampo" forse era evitabile?

In attesa di pezzi più interessanti in quanto a tali, mi soffermo sulla riedizione cinese (da edicola francese) della Giulia Rally Dinky Toys.

Sono passati 10 anni da quando avevo raccontato come questa Giulia Dinky fosse la prima della mia collezione perché avevo ritrovato un esemplare intonso di quella con cui avevo giocato tantao da bambino.

Questo è il motivo per cui parlo qui della riedizione dello stesso modello.

A sinistra la cinese, a destra l'originale.

C'è poco da dirne, poiché è una riedizone fedele da stampi originali.

Arriva in scatola con una specie di basetta in plastica che all'epoca non c'era.

Si nota che la mia Dinky originale era stata ripassata da un precedente prorietario su tutti i fregi cromati...

Ma almeno il fondino non puo' trarre in inganno, c'è scritto a tutte lettere che è fatta in Cina...

Prendendo spunto dal bellissimo trattore Ansaldo di Marco, e mentre sono impossibilitato a fare foto di modelli durante lavori di ristrutturazione in casa, sembra che non abbia postato, a suo tempo, il piccolo trattore Motomeccanica della colanna edicolsa.

Di per sé nulla di comparabile col modello di Marco, se non che si tratta di un trattore agricolo. Poi in questo caso si puo' portarlo a casa con 5€.

L'occasione di parlare di questo trattore è che appunto uno vero era esposto a Retromobile a Parigi.

La Motomeccanica fu accorpata all'Alfa Romeo nel 1933 sotto la spinta dell'IRI, e fu deciso che i trattori Motomeccanica sarebebro venduti all'estero dalla rete commerciale Alfa Romeo. Ecco come il trattore in questione fu venduto in Francia col marchio Alfa.

Si vede comunque ad occhio nudo che la scritta Alfa Romeo sul radiatore è un aggiunta artigianale.

Quello che colpisce a vederlo dal vero è quanto sia piccolo.

Ecco quindi il modello da edicola, di fattura decente.

Per 5€ poi...

Ecco recuperata un po' d'agibilità della casa, e un raggio di luce per fare qualche foto.

Riprendo quindi con una RD Marmande vinta qualche tempo fa, forse quella che, di tutta la serie all'asta, mi piaceva di più ed era rimasta ad un prezzo accettabile.

Si tratta di un modello interessante storicamente (e esteticamente, volendo - non certo un premio di eleganza) perché questa 6C1750 partecipo' alle 24H de Le Mans 1933 dove fini' 8a assoluta e prima della classe 2000 con André Rousseau/François Paco.

Che io sappia, non è stato riprodotta in scala, il ché aumenta il mio interesse per questa RD.

Ritengo anche che Daffaure abbia ben interpretato le proporzioni un po' sbilanciate della carrozzeria d'epoca.

Ecco di cosa parliamo:



E il modello RD Marmande:

Ricordiamoci che erano modelli scolpiti nel legno, nell'arco di pochi giorni per tenere una produzione che consentisse a Daffaure di campare, in base alla poca documentazione disponibile, di solito un paio di ritagli di qualche rivista. Anche le foto che metto qui probabilmente non le aveva, per cui le proporzioni del finestrino laterale sono sbagliate.

Non ritrovo la foto più nitida del psoteriore di cui ricodo, dove si vede meglio che recava il numero di gara a sinistra, qui, a saperlo si leggere il "2".

Si vede che Daffaure non era a conoscenza di questo particolare.



Ecco, meglio questa:

Una vista complessiva

Come sempre la firma sul fondino.

Difficile leggere se è del 1971 o 1976.

Un giorno faro' un elenco delle Alfa Romeo prodotte da Raymond Daffaure di cui sono riuscito a trovare foto. Sono già varie decine, ma di sicuro in relatà furono molte di più.