GTV2000 - La Collezione

Un'altro caso di archeologia modellistica, che ci fa ritrovare la nota "Progetto K" nella sua veste originaria, cioè prima dell'epoca die-cast Pego, quando proponeva modelli montati in resina.

Secondo Rampini, questa GTAm aveva il numero di catalogo 2 ed è del 1976.

Non ha nulla a che vedere col modello di GTAm uscito negli anni 90.

Questo modello Progetto K si fa notare per il rollbar molto "presente" nell'abitacolo e per le ruote, in resina piena, che mi sembrano clonate su quelle della 33 Le Mans 1970 della Solido.

Il posteriore ci fa capire l'ispirazione della modellazione: si tratta pacificamente di un clone del giocattolo Giulia GT di Mercury, la cui coda si riconosce benissimo, poi alllargato nei parafanghi e stampato in resina.

Una foto fin troppo ravvicinata del muso, dove si vedono bene le piastre dei fari.

Ho preso il modello per veramente poco, e l'ho riconosciuto al 90% proprio dal fondino totalmente piatto e anonimo. In questo caso pero sembra un lamierino.

L'ho riconosciuto proprio per la similitudine con la Giulietta SZ Progetto K, fatta vedere anni fa su questa pagina, che ha un fondino simile, ma in resina. Secondo Rampini, la SZ era il N°4 di catalogo del 1977.

Altri dettagli in comune: i fari in piastre leggermente convesse e i tergi riprodotti con un tronco di filo cromato.

Ecco l'offerta che trovava uno che, a metà anni 70, voleva mettere in collezione una GTAm: la Progetto K, al centro la Special Boxes e a destra la Mikansue, che non ho ancora preso il tempo di completare. Solo la Progetto è in resina, le altre due in white metal.

La Progetto K è l'unica ad essere vistosamente clonata da un giocattolo d'epoca.

Presento oggi un giocattolo d'epoca, una Brabham-Alfa BT46 filoguidata ELLEGI.

Acquisto opportunistico, pur avendo problemi di spazio: è un giocattolo ben fatto, ad un prezzo che non potevo lasciarlo li'.

Pazienza, non teme la polvere più di tanto, rimarrà fuori dalla vetrina.

A parte le propozioni del muso un po' largo, le forme sono quelle.

Un bel giocattolo che faceva gola ai bambini dell'epoca

Erano ancora tempi di "Made in Italy" - ma hanno sbagliato il modello, è una BT46, non 45.

Un'altra volta ancora nell'archeologia alfamodellistica.

Una bella scatola, dall'approccio difficile (le solite lingue!)

Comunque, dice white metal, e 1/43.

Tolta la custodia di cartone, ecco la scatola vera e propria, dorata!

Qui poi riconosciamo bene un soggetto a noi ben noto.

E il kit, dalla bella presentazione.

Essendo ancora completamente sigillato, credo che lo terro' cosi' senza nemmeno aprirlo.

Chissà che mi capiti un giorno il modello montato, da restaurare, o un kit già aperto.

Tra kit e istruzioni, si capisce che per il 1977 era una bella forza proporre un kit apribile con la meccanica. Negli stessi anni, John Day aveva fatto una 158 in white metal con cofano apribile nella gamma Museum Series

La storia della produzione artigianale di modeeli e kits negli anni 70-80 spesso vede un piccolo nucleo di persone coinvolte successivamente in varie iniziative più o meno longeve, rinnovando, incrociandosi, associandosi poi proseguendo per strade separate.

In Italia, per esempio, il trio BBR Barberis, Balestrini e Reali avevano tutti pregressi percorsi nella produzione allora pioneristica di modelli.

In Francia pure sia i titolari che i prototipisti spesso si ritrovano a produrre per un marchio, poi per un altro. I ben noti marchi Provence Moulage e Starter, per esempio, hanno legami personali o familiari sia con produzioni precedenti, sia con quelle posteriori, fino a Spark nei giorni nostri.

Tra i marchi pionieri, avevo avuto modo di presentare due anni fa l'Alfa 158 di MRF (Mini Roues Fil), nata per favorire la commercializzazione delle ruote all'origine del nome. I protagonisti di MRF infatti collaborarono con o si trasferirono presso Record, Starter e Provence.

Da questi intrecci mi ero convinto che l'Alfa 158 di Starter fosse una riedizione della MRF, e gli avevo dedicato poca attenzione, preferendo mettere in collezione l'originale.

Di recente pero' vedi la proposta di una 158 che sembrava montata bene ad un prezzo da non lascarla li'.

Ora che l'ho ricevuta, mi accorgo che ha ben poco in comune con la MRF.

Eccola, non rende male. Si vede già che la verniciatura non è il massimo - nessuna colpa di Starter!, e le ruote sembrano un po' larghe.

Qui si vedono meglio le ruote, pure a filo (sezione tonda, non piatta come la fotoincisione - decisamente meglio!).

Anche la rifinitura della verniciatura meriterebbe un ritocco, uno di questi giorni la riprendero'.

Il primo confronto tra la Starter e la MRF mette pero' in dubbio la stretta parentela ipotizzata inizialmente