GTV2000 - La Collezione

Di lato... la foto macro ovviamente rende ancora peggio le imperfezioni del fondo.

Pero' chi se lo sognava il modellino della Conrero Supersonic nel 1967?

Ecco, sul posteriore forse il meglio del modello per la forma e il peggio per la rifinitura.

Dall'alto, è pure convincente col tetto trasparente verde. Verde? Boh! Perché no...

Magari a vedere quelle foto non sarete del tutto d'accordo che l'interpretazione di daffaure fosse cosi' azzeccata?

Beh, se la mettiamo accanto alla Provence, altra era geologica, vediamo le differenze, ma siamo sicuri che la Provence sia più fedele?

Pero' infatti l'abbiamo sempre pensata bianca, non grigia. Abbiamo solo foto b/n, e sembra proprio molto molto chiara, il bianco rimane più probabile. Che Daffaure abbia avuto solo foto stampate su carta giornale (tipicamente, all'epoca, Auto-Journal)?

E comunque, a parte confronti opinabili, teniamo sempre in conto che si tratta di un pezzo storico, classe 1967.

La settimana scorsa, ho scritto un pezzo sui modellini vintage della P2, modelli che avevo descritto qui e qui.

L'articolo ha destato parecchio interesse, specie presso specialisti di quei modelli degli albori. Mi pare di capire che Paddy Stanley e Barry Lester erano ancora in giro pochi anni fa, perché qualcuno ha avuto occasione di scambiare con loro i anni assai recenti.

E da quei commenti, risulta in modo unanime la conclusione che la P2 di Barry Lester non è in resina, quindi meno ancora una dei primi modelli in resina (il ché invece è del tutto vero per la Stanley), perché prima di dedicarsi al metallo bianco con la marca Auto Replica, Lester realizzava modelli unici (o quasi) in legno.



Ho esaminato da vicino la mia Lester, ed è quasi impossibile stabilire il materiale. Pero' dal peso e dall'assunto che il modello è (quasi) pieno, il peso specifico di un legno leggero tipo balsa, ci sta. Mentre infatti, un modello pieno in resina sarebbe più pesante. L'incisione dei panelli sulla carrozzeria, esaminata bene, sembra pure piuttosto fatta direttamente sul modello e non a stampo.

Rimaniamo quindi sui modelli di legno sia con le RD che con questa. E ci torneremo presto.

Ecco, come da promessa, torniamo al legno.

L'anno scorso, vi ho fatto vedere un kit degli anni 50 della 159, dove infatti si trattava di scolpire un massello di legno per ricavarne il corpo macchina, da rifinire poi coi particolari di metallo, plastica ed altro legno fornito nella scatola.



Avevo detto all'epoca che difficilmente avrei provato a ricavarne davvero la 159, anche perché il kit stesso, intonso nella propria scatola, ha un valore culturale e storico.

Ora ho avuto modo di trovare una 159 di questo tipo bell'e montata da qualcuno che si sarà "sbattuto" all'epoca, cavandosela assai bene direi.

Possiamo quindi apprezzare il risultato di un kit in legno fatto bene 60 o più anni fa.

Ovviamente, partendo da una base del genere, il risultato deve moltissimo alla bravura di chi l'ha realizzato, ma questa è la dimostrazione che c'era verso farne qualcosa di decisamente interessante - ricordiamoci che all'epoca, al massimo si poteva trovare la 159 Dinky Toys o quella Mercury, in 1/43 circa, giocattoli a tutti gli effetti.

E' stata verniciata a pennello, non male, e persino il pezzo di carta stampato con la mascherina fa il suo effetto.

Vista dall'alto, sembra che l'autore sia stato un po' blando con la sagomatura nella zona delle sospensioni anteriori.

Si nota anche che l'abitacolo è stato ricavato un po' spigoloso, e che la coda è un po' storta.

Avevo già fatto vedere l'anno socrso la tecnica costruttiva delle ruote, ingegnoso per l'epoca, e a vederle rifinite, mi sento di confermare che si puo' definire interessante il risultato, grazie alla visione in trasparenza dei fori dei tamburi freno.

Ecco ora il confronto diretto tra la "materia prima" e il risultato finito.

"Per modellisti esperti"...

Piccolo intermezzo...

Se non vi piace la 159 di legno... ve la posso fare... di cristallo!

Ringrazio qui Aldo Zana che mi ha regalato questo modello.

Probabilmente non l'avrei comprato io stesso: essendo trasparente... non si vede!

Produzione portoghese, Atlantis, scala 1/32 circa.

Ecco la gamma di modelli che hanno fatto

Ci sarebbe la scritta con la marca sotto... ci vogliono occhi buoni...

A casa dei miei da qualche parte ci dovrebbe essere una 6c 1750 o qualcosa di simile degli anni '30, in creta...regalo di qualche fornitore dell'epoca, orribile... se la trovo la fotografo....

Sarà perché ho fatto una conferenza sulla 158 a novembre, sarà perché sono stato buono per l'anno trascorso (cosi' si dice per "Saint Nicolas", la Befana del nord che premia i bambini buoni), fatto sta che Babbo Natale è arrivato con un pacco di tutto rispetto.

Guarda caso, una 158.

Non vi è piaciuta quella di legno? Vi lascia indifferenti quella di cristallo? Beh, ne ho un'altra, questa volta in alluminio.

Non è né un modellino né un giocattolo. Era un regalo, premio, omaggio che l'Alfa faceva a persone degne di qualche merito nei primi anni 50.

In realtà, ne esisteva già una versione prima del 1950, ne ho trovato in archivio Alfa una foto dell'aprile 1949 intitolata "composizione allegorica inviata al congresso di Parigi", Congresso mondiale della pace tenutosi dal 20 al 25 aprile 1949.

Ci sono due versioni di base di questo modello con delle varianti.

Questa, con gomme e parabrezza con intelaiatura è la seconda versione, quella infatti regalata dall'azienda a piloti, dirigenti, ecc.

Sono particolarmente felcie di averne trovato una in ottime condizioni, completa, pochi segni sulla vernice, e, rerissimo, col parabrezza d'origine integro, anche un pochino ingiallito, a dimostrare che è il suo e non un restauro.

Sarà che nessuno l'avrà mai messa in mano a qualche bambino, per fortuna mia - oppure solo ad un bambino molto buono...