GTV2000 - La Collezione

Si vedono il volante, con sterzo funzionale per la marcia a molla, e la leva del cambio che sblocca il meccanismo

In evidenza il perché è indubbiamente un'Alfa - e lo sterzo sfalsato per farte spazio alla leva di comando.

Fondino anonimo

Ragazzi, mettetevi gli occhiali o tirate fuori le lenti.

Si va nell'infinitesimo piccolo. Alla lettera "Z" scalando l'alfabeto.

Eppure qualcosa si vede. Anzi, con le lenti giuste, si riconosce bene l'Alfa. Le Alfa, non una sola. Dalla quale cominciamo? La più blasonata? La più bella? La più temibile?

Dai, ad arrivare per prima, da fermo, dovrebbe essere la 33. Non boxer, Stradale.

Il riferimento della moneta vi fa capire come, ad occhio nudo si vedono appena, per dire, il filetti cromati dei vetri.

Epprure, c'è persino il decal col quadrifoglio sul parafango anteriore.

Guardate (grazie al macro!):

A queste produzioni avevo accennato qualche mese fa, in basso alla pagina.

La "ragione sociale" sarebbe MrZtrax, al secolo è Raffaele Picollo, modellista genovese.

Il lavoro, come dire, è "preciso"?

La resa dei modelli è in ogni caso stupenda.

Eccola sul tetto della Stradale Autoart 1/18.

Mi sono dovuto interrompere l'altro giorno mentre presentavo queste minuzie...

Ecco quindi un'ultima foto della 33 Stradale di MrZtrax in compagnia del modello 1:18 Autoart, in proporzioni come se l'Autoart fosse sul cofano della vera.

Dopo "la più bella", passiamo alla "più blasonata".

Una bella GTA piccina piccina?

Eccola

Con soggetti cosi' piccoli, è persino difficile ottenere foto nitide, perché bisogna avvicinarsi tanto e li' la profondità di campo è poca, specie con la luce invernale.

Quindi sulla foto sopra, si nota di nuovo il quadrifoglio sulla fiancata, anche se un po' sfocato.

Qui sotto, il frontale. Ha una targa, purtroppo moderna. Ma una vecchia, nera e piccola non si serebbe vista per niente. Pazienza.

Comunque anche qui, questo frontale rende eccezionalmente bene considerando i pochi mm di dimensioni.

Da notare anche lo specchietto esterno!

Tre-quarti posteriore, perché la foto della coda mi è venuta male

Piccolo errore nella forma: la concavità della coda.

"Confronto" anche qui col modello 1/18, in questo caso ho preso quello della Tecnomodel. Mi ci colpiscono i cromi dei vetri, esageratamente piatti con fotoincisioni di queste dimensioni.

La piccola rende bene...

Un'altro modo per rendere il confronto dimensionale con altri modelli, esaltando cosi' la virtuosità necessaria a rifinire modelli cosi' piccoli.

Accanto alla GTA scala Z, sembra già grande la Kyosho in scala... 1:100!

Enorme, in confronto, la GTA 1/43 (Make Up), poi la Tecnomodel 1/18.

La 33 Stradale è di sicuro la più bella, la GTA la più blasonata, ecco che ci rimane la terza e ultima delel ALfa di MrZtrax, quella che ho chiamata "temibile".

Beh, di sicuro, chi oggi corre con una GTA, o una Stradale, o anche motle altre Alfa cosa teme di più che chi gli vuole strappare la patente?

La terza alfa in scala Z è quindi una Giulia Super della polizia.

Anche qui, modellazione convincente, minuscoli decals ed ecco la Giulia più piccola mai riprodotta!

Mi è venuta male la foto del posteriore, vedro' di rifarla un altro giorno di luce, ma anche cosi', per ora, si vede che la coda, coi fanali e la targa in decals, è convincente.

Eccola con le "sorellone", invero tutte in scala piccola.

Le "grandi" sono Elite 1/43, la seconda da destra Brekina in scala HO (1/87), quella ocra Kyosho 1/100.

Esagerato. Esageratamente piccole le Alfine in scala Z, mi direte. Che senza lente uno neanche si accorge se la schaccia con una mano maldestra. Ma almeno trovano facilmente posto nelle vetrine.

Poi c'è verso passare dalla padella alla brace. Esagerando in senso opposto. E li' sono guai con lo spazio.

Ma intanto, ho visto passare una cosa improbabile, sempre Alfa ovviamente, e non l'ho voluto lasciare andare chissà dove. Anche per sapere cos'è invero.

Materiale: per lo più legno. Epoca: anteguerra. Scala: boh? Esagerata. Condizioni: quel che è giunto a noi...

Il modello rappresentato è, se mi rifersico alle foto a mia disposizione, verosimilmente un camion T85.

A pagina 50 del libro di STefano Salvetti, si vede un T85 con la stessa forma di radiatore, paraurti singolo con abbasamento in centro, feritoie sul lato del muso e cabina tonda con una luce dietro la porta.

Potrebbe anche essere un camion di un'altra marca, volendo, se non fosse per lo stemma smaltato che non lascia scampo. Probabilmente all'origine una spilla, con i nodi sabaudi quindi anteguerra.

La scala è sul 1/10, è lungo circa 70cm.

Costruzione quasi tutta in legno sagomato.

E' vissuto, e sembrerebbe fosse rosso scuro con parafanghi neri all'origine, poi successivamente verde e giallo. Ridipinto da qualche bambino a giudicare della poca cura.

Doveva esssere un cassone con sponde ribaltabili, andate perse ma di cui ancora ci sono diversi perni.

Le porte sono apribili con maniglie.

Ho ricercato l'aquila del tetto: si tratta di un brevetto di "pilota di aeroplani" (cioè civile) del modello 1923-1930.