GTV2000 - La Collezione

Il frontale, insomma, è più che dignitoso per la scala (tener conto del grado d'ingrandimento della foto!)

Ma il difetto di modellazione più vistoso è il lunotto piatto! In quella zona non pare proprio una Giulia GT, magari qualcosa tipo Peugeot 504 coupé...

Magari allargando la verniciatura sui bordi si migliorerebbe, ma comunque lo spigolo del bordo non renderebbe.

Dall'alto si evidenzia altrettanto il problema...

Alfa Romeo Avio, anteguerra, giocattolo d'epoca. Ovvero un ramo assai specifico del collezionismo Alfa miniatura.

Si tratta di un SIAI S.79 in latta fatto da Centola, Bologna.

La livrea è di fantasia, cosi' come gli oblo'. potrebbe essere ispirato agli S.79 da corsa, illustrato qui.

E' una costruzione minimalista, eppure molto carina.

E' molto più piccolo dell'S.81 INGAP di cui sulla stessa pagina dei S.79 da corsa.

L'INGAP è indubbiamente un giocattolo molto più importante sia di stazza, sia di sofisticazione.

Sono stato interrotto ieri mentre presentavo questo aereo, riprendo con la presentazione della Centola.

Stranamente, Rampini non la elenca tra i produttori di modellini Alfa, eppure a p.32 fa vedere una picccola auto da corsa (cm. 7) con la precisazione che Federico Centola apri' la sua fabbrica a Casalpusterlengo nel 1934, prima di trasferirsi lo stesso anno a Bologna, e dopo la guerra, nel 1947, in Abruzzo dove la marca cambio' in FCR, per smettere nel 1955.

Di questo S.79 si potrbbe pensare sia del periodo bolognese, ebbene sbagliato. Già la bandiera italiana sulla deriva è pratica della Repubblica, ma a guardare bene, la scritta sul bordo della fusoliera dice CENTOLA ROSETTO ITALIA. Rosetto è appunto la località in Abruzzo dove si trasferi' Centola dal 1947, quindi produzione del dopoguerra.

Dalla vista di sotto si vede anche come la lamiera per il carrello d'atterraggio sia stata ricavata da tagli nell'ala.

Il venditore ne ha messo diversi in vendita, sembra da un fondo magazzino, col prezzo che è aumentato man mano che gli acquirenti si interessavano. Me la sono cavata assai bene... meglio ancora se l'avessi visto prima...

Non ha il fascino del grande INGAP con meccanismo a molla, ma è pur sempre un bel giocattolino. Motorizzato Alfa, ovviamente.

Ci sono sempre delle curiosità nella storia del modellismo e del giocattolo.

Leggendo della storia di Federico Centola, che apri' la fabbrica di giocattoli in latta a Casalpusterlengo nel 1934, mi ha fatto confrontare il dato con altre due auto da corsa di fabbricazione molto simile, ma identificate come FSC, cioè Ferrari Siro Casalpusterlengo.

Due produttori di macchinine e altri giocattoli in latta litografata nella stessa cittadina alla stessa epoca. Ci deve essere un nesso!

La costruzione di queste FSC è del tutto simile a quella della Centola.

E la città d'origine è segnata a tutte lettere

Oggi una curiosità, aneddotica se vogliamo.

Si tratta di un clone russo dell'Alfetta berlina prodotta in Italia come "EUROSTIL" negli anni 70.

Sperando che la plastica russa sia dimiglior qualità che l'italiana: le Eurostil originali hanna la plastica che si degrada, diventa fragilissima fino a sbricciolarsi...

L'ho lasciata, e probabilmete la lascero', nella sua "confezione originale".

Sotto, un'etichetta di origine.

Di difficile interpretazione... Sarebbe una data "12.02.01"? Oppure il "2008" un po' sotto?

Comunque una produzione ben posteriore alla fine dell'URSS.

gtv2000, 21/04/2022 15:54:

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Sotto, un'etichetta di origine.

Di difficile interpretazione... Sarebbe una data "12.02.01"? Oppure il "2008" un po' sotto?

Comunque una produzione ben posteriore alla fine dell'URSS.

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Incredibile e assolutamente impareggiabile la tua capacità di scoprire impensabili modelli Alfa Romeo.
Ho utilizzato il termine "capacità" per sintetizzare una serie di tue personali caratteristiche ben più complesse.
Complimenti !

Grazie Marco.

E' sempre un piacere particolare trovare un modellino di Alfa di cui non si sapeva nulla.

Torno dopo qualche latitanza con l'opposto del modello precedente: in questo caso nessun giocattolo, ma un modello noto, nuovo, per il quale "basta" staccare l'assegno. Quantomeno staccarlo in tempo finché è disponibile: sono riuscito ad assicurarmi l'ultimo rimasto presso un importatore dal quale ho anche ottenuto uno sconto. Anche cosi' comunque una cifra non indifferente...

Beh, poi bisognerà anche montare il kit, roba da rimandare all'età pensionabile per l'impegno richiesto.

Intanto, il contenuto della scatola è notevole.

Il kit è l'MFH 8C2900B Mille Miglia 1938 in 1/12. Destinato ad essere il modello più affascinante, per livello di dettaglio, della più bella vettura mai esistita (parere mio...)

C'è da dire che persino la scatola non manca di stile, retro' invero.

Scatola di dimensioni notevoli. Dentro tutto ben organizzato e protetto, oltre alle istruzioni.

Per un modello dalla tiratura limitata come questo, è sorprendente trovare parti di carrozzeria in plastica colata sotto pressione (come i kit plastica) anziché in resina, che necessitano di stampi molto più costosi. Il risultato è ovviamente uno spessore molto minore dei pezzi. Il Sig. Hiro-san non lesina.

Le istruzioni fanno sembrare il montaggio facile. Chi ha già lavorato sui kit MFH sa a cosa aspettarsi...

Un altro scorcio delle istruzioni, laddove si vede che le ruote vanno montate raggio per raggio, come nei kit Pocher. Solo che qui siamo ad un livello di precisione e sottigliezza 50 anni avanti...