GTV2000 - La Collezione

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00domenica 7 febbraio 2010 20:05
Mentre ero via, il postino ha comunque continuato a lavorare, e ho trovato un pacco al mio rientro con qualche antichità, già che stavamo parlando nell'altra sezione dei John Day e compagni.

Ecco quindi che nel 1975 il nostro buon John si diletteva già a fare modelli con cofani asportabili!

La 158 qui sotto è di sua produzione sotto il marchio "Museum Series". Il motore è certo un po' fuori scala, ma succede anche di peggio oggi, a dire il vero. Come sempre, datatissime le ruote.

Si vede pero' che aveva preso la scorciatoia di clonare in parte la... Dinky Toys, di cui il muso un po' largo è riconoscibile senza il minimo dubbio.
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00domenica 7 febbraio 2010 20:07
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00domenica 7 febbraio 2010 20:11
Nello stesso pacco, un'altro pezzo della stessa epoca, 1978 per la precisione, anche questa inglese, ma di Paddy Stanley.

Si tratta di una Tipo B modello 1935 con ruote anteriori indipendenti Dubonnet e posteriori a molle quarto-elittiche, oltre alla carrozzeria larga.

Andava pero' verniciato di nero il contorno della mascherina, che qui il colore gli dà un aspetto un po' strano.
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00domenica 7 febbraio 2010 20:12
Sulle Tipo B post-1932, anche i longheroni del telaio dovevano essere rossi...
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00domenica 7 febbraio 2010 20:17
Poi questa altra Tipo B, che sembra avere la carrozzeria larga, ma le sospensioni a balestre (quindi possibilmente 1934), senza marca. Mi sembrava di averla identificata, le ruote sembrano molto John Day, eppure non risulta nesuna P3 di John Day. Procedendo per esclusioni, potrebbe essere una Classic Car, se è quella è del 1978.

Si notino le differenze di interpretazioni tra due artigiani cimentatisi con lo stesso modello.

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00domenica 7 febbraio 2010 20:18
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00domenica 7 febbraio 2010 20:18
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00giovedì 11 febbraio 2010 14:02
Tempo fa, avevo confessato il mio debole per le Bruneri/Brianza/Mille Miglia, e il mio fermo intento di accoglierle tutte nella mia vetrina.

Il postino mi ha fatto il "favore" ieri di fare "atterrare" un'ulteriore modello di quella serie, acquistato in un lotto negli USA, quindi potenzialmente ad un buon prezzo se riesco a rivendere la Lancia e la Ferrari che l'accompagnavano.

Ecco quindi la 8C2300 di Bruneri. Per me ha un fascino particolare.

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00giovedì 11 febbraio 2010 14:07
Al contrario di quanto scritto nel libro di Rampini, non è in resina (al contrario della 8C2900B MM38, ma al pari della 6C1500SS MM 28) ma in metallo. Su Rampini, pero' si vede anche un'altra 8C2300 MM di Brianza in metallo, venduta sotto il marchio "Mille Miglia". A guardare la foto, per me è identica alla Bruneri, che sul libro consente anche di notare quel piccolo raccordo alla base tra pedana e carrozzeria, segno che il modello è in due parti, quindi in metallo (vedasi sotto).

In questo caso non ho basetta né scatola, ma c'è pur sempre il numero sotto, nello stesso identico stile delle altre.

Anzi, ho appreso che si vendevano su abbonamento, ed infatti i modelli che ho acquistato hanno tutti lo stesso numero!

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00giovedì 11 febbraio 2010 14:07
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00giovedì 11 febbraio 2010 14:11
Ora possiamo confrontarla con la stessa 8C2300 MM32, dello stesso Carlo Brianza, pero' quella si' in resina e venduta come ABC.

Si vede che la Bruneri è notevolmente più rifinita (supporti fari, montanti parabrezza, mascherina, ecc.) mentre le ruote sono quelle tipiche (e rafinatissime per l'epoca).

ABC resina a sinistra, Bruneri metallo a destra:

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00giovedì 11 febbraio 2010 14:13
L'ABC è tutta d'un pezzo, mentre quella in metallo ha pianale e parafanghi separati dal corpo vettura.

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00giovedì 11 febbraio 2010 14:14
Lucesku72
00sabato 13 febbraio 2010 10:11
Vedendo questi 2 splendidi modelli mi è venuto un dubbio
sul colore originale della vettura reale..
Io ho la brumm di colore rosso scuro.. ma la Brumm
ha realizzato anche quella rossa come i tuoi modelli..
Abbiamo qualche foto reale o documento che indica qual'era
il colore reale di questa vettura? [SM=g27995]
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00sabato 13 febbraio 2010 13:24
Re:
Lucesku72, 13/02/2010 10:11:

Vedendo questi 2 splendidi modelli mi è venuto un dubbio
sul colore originale della vettura reale..
Io ho la brumm di colore rosso scuro.. ma la Brumm
ha realizzato anche quella rossa come i tuoi modelli..
Abbiamo qualche foto reale o documento che indica qual'era
il colore reale di questa vettura? [SM=g27995]




Foto d'epoca a colori arivano nella seconda metà degli anni 30 con la diffusione della Kodachrome americana e contemporaneamente dell'Agfachrome tedesca. Comunque quei due sistemi, col tempo, distorcono i colori, quindi sono di aiuto solo fino a un certo punto. L'analisi delle foto b/n è stata usata, anche li' con risultati poco consistenti (a secondo della marca di film, della luce, del diaframma usato, ecc.)

La questione è comunque controversa. Si puo' ricondurre ad una "moda" inglese la verniciatura delle Alfa anteguerra in una specie di marrone. Sia le foto dei tardi anni 30 che l'analisi di traccie di verniciatura originale in parti nascoste di auto soppravissute indicano pero' tonalità di rosso più chiaro, ma difficilmente si puo' generalizzare una determinata sfumatura all'insieme della Alfa da corsa. Per altro, si capisce poco male perché la Scuderia Ferrari avrebbe dovuto usare la stessa sfumatura del Portello. Sembra comunque che le sfumature SF fossero più scure.

Insomma non si puo' sapere con certezza, io propenso per il rosso usato qui da Brianza, o delle Brumm originali, più che per quel marrone, quanto meno quando si tratta di auto ufficali Alfa Romeo, e non di iscrizione Ferrari.
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00domenica 21 febbraio 2010 16:18
Riprendendo l'idea della pagina precedente del confonto tra modelli obsoleti (e ora che pure su automodellando si è aperta una discussione sullo stesso tema), ecco che dalla Giulia si passa alla GT.

Non volendo comparare mele e pere, ho lasciato fuori le PK, Minichamps, Century, Autoart, i vari kit, edicolose ecc. rimanendo nell'ambito di quello che poteva avere tra la mani un bambino degli anni 60-70 (cioè praticamente quello che avrei potuto avere io [SM=g27995] ), in scala 1/43 circa.

La scelta è meno ampia che per la Giulia, ne ho 4: da sinistra la Politoys Fiberglass 1/41; la Politoys M; l'Edil Toys e la Mercury.

Tutte con certi pregi, assai simili come linea e dimensioni la Politoys M e l'Edil. Quest'ultima la spunta per i cerchi e un pelino di finezza in più. La Mercury ha meno aperture, sembra un po' più goffa, eppure l'interpretazione stilistica rende qualcosa della presenza della macchina vera. Più grande ma niente male la Politoys Fibreglass, un materiale tra l'altro usato solo per un paio di modelli, tra la serie plastica e la M. Chissà perché, nel senso che il risultato non era male. Non cercare invano il "raro colore" esposto qui, è stata riverniciata.

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00domenica 21 febbraio 2010 16:21
Confronto delle dimensioni. La Fibreglass è dichiarata al 1/41, è quindi loigico che sia la più grande. Si scopre poi che la Politoys M è una via di mezzo, perché la più piccola è l'Edil, quasi alla pari con la Mercury. Si noti come la Mercury, ed era già vero per la Giulia, tendeva a rastremare la vetratura, a discapito dei tagli tipici delle Alfa vere.

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00domenica 21 febbraio 2010 16:23
Politoys M e Edil Toys. Più accurata la linea della seconda, ma un po' rovinata dalle sbavature dello stampo sulla fiancata.

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00domenica 21 febbraio 2010 16:24
La grande e la piccola. Qui si vede che la Mercury non era tanto male come linea.

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00domenica 21 febbraio 2010 16:27
Vista posteriore. L'Edil Toys è l'unica che rende quella leggera convessita del coperchio baule, pero' decisamente esagerato con la chiusura dello stesso che peggiora la cosa. Ma al confronto, tutte le altre hanno un baule troppo piatto.

Da quest'angolo sarebbero tutte da bocciare...

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00martedì 23 febbraio 2010 14:50
Il postino assomiglia sempre più a Babbo Natale fuori stagione...

Tanto per cominciare con le "novità", ecco un bel kit anni 70 in scala 1/24, tutto in metallo bianco, e molto riuscito come fedeltà alla vera Alfa.

Trattasi di una Tipo B Wills Finecast, un modello che mi stuzzicava perché era nelle liste di alfine esistenti da decenni, mentre non l'avevo mai vista dal vero né in foto.

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00martedì 23 febbraio 2010 14:51
Le ruote, ovviamente, non sono per niente all'altezza di quello che ci si aspetterebbe oggi.
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00martedì 23 febbraio 2010 14:53
Chissà perché quella striscia nera sul serbatoio...

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00martedì 23 febbraio 2010 14:53
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00giovedì 25 febbraio 2010 16:50
Continuo a riprendere qui, poiché si tratta della mia collezione, qualche immagine scattata per il topic "confronto obsoleti" su automodellando.

Da sinistra, Politoys plastica 1/41; Sam Toys; Metosul; Solido.

Le ultime due a destra sono dallo stesso stampo, per cui cambiano solo ruote e fari. La Solido è senza discussione quella venuta meglio, sia per la linea, sia per le proporzioni. E' l'unica che, diciamo, assomiglia a qualcosa di presentabile. Se poi pensiamo che la Metosul era ancora nei negozi negli anni 90...

Nessuna ha delle aperture.

La Politoys è francamente penosa, nemmeno una caricatura. Niente slancio, parabrezza verticale e piatto, cofano motore corto, baule lungo, insomma proprio niente a posto.

La Sam Toys se la cava discretamente per quello che è. Sarà pure un esecuzione economica con pochi pezzi di plastica, ma almeno come linea ricorda quel che vuole rappresentare. Si direbbe addirittura che hanno preso spunto sulla Solido. Si vede che è più piccola delle altre tre. Il più bello della Sam Toys è comunque la sua scatola.





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00giovedì 25 febbraio 2010 17:20
La Giulietta berlina (e/o TI) si declina da due stampi di base, la Politoys plastica al 1/41 e la Mercury al 1/48. Quest'ultima pero' in due esecuzioni nettamente differenziate e segnate al catalogo con due numeri distinti, il 17 per la Berlina normale, senza vetri né interni, e 20 per la Giulietta TI con vetratura e abbozzo di'interno. La parte posteriore dello stampo è stata aggiornata per raffigurare la TI col taglio del baule allargato e luci raccolte in accenni di pinne.

A dire il vero qui mancherebbero due obsoleti decisamente "esotiche", la Sam Toys e la ICIS. La prima ha un numero di catalogo, ma sinceramente non l'ho mai vista né dal vero né in foto, al punto di dubitare che esisti davvero oltre al disegno sul catalogo. Avreidetto lo stesso sull'ICIS finché qualche anno fa una è apparsa all'asta, con un lotto di ICIS. Saro' di fuori, ma non al punto di vendere la casa per un Alfa obsoleta! Quindi mi dispiace, ma niente Sam Toys né ICIS. Già, bruttisima ci sarebbe anche una produzione greca "Elvip", ma anche li' il rapporto prezzo/natura o qualità del modello mi ha fatto dire 'no grazie'.

Quindi se torniamo alle quattro riprese qui, si conferma la differenza di sensibilità tra chi faceva i master alla APS e chi ne era incaricato alla Mercury. Con la tecnologia dell'epoca, la Mercury erano al livello di Dinky ecc. per fedeltà. La Politoys è decisamente grossolana. Guardate come sono bassi il parabrezza e il lunotto, forse per fare spazio alla vetratura. Il muso è una caricatura venuta non troppo bene, la coda, insomma... La differenza di scala fa poi apparire la Politoys come una limousine USA in confronto alle proporzioni assai indivinate della Mercury. Encomiabile l'aggiornamento dello stampo tra Berlina e TI, perché alla fine, se non lo si sa, chi lo noterebbe?
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00giovedì 25 febbraio 2010 17:21
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00giovedì 25 febbraio 2010 17:22
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00giovedì 25 febbraio 2010 17:23
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00sabato 27 febbraio 2010 11:20
Aggiungo due Giuliette Spider che non erano nelle immagini sopra: gli americani li chiamerebboero "bubble" in quanto fatti da un singolo pezzo di plastica soffiata, o meglio di due semigusci saldati a caldo.

Superfluo ogni commento sulla rifinizione. Pero' si nota che la CRIO, quella rossa, è più piccola e più "indovinata" come linea, mentre la grigia è più grande e grezza. Ci corre, mutatis mutandis, la differenza che c'è sia di dimensioni sia di linea tra la Politoys e la Solido.





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